Jacques Derrida (1930-2004), filosofo francese nato ad El-Biar (Algeria), è stato il fondatore e principale esponente del pensiero della decostruzione, un metodo filosofico-ermeneutico che ha segnato in profondità la filosofia contemporanea e le scienze umane. Formatasi nel contesto strutturalista e post-strutturalista, la sua opera si caratterizza per una critica radicale alla metafisica occidentale e ai concetti di presenza, verità e fondamento. Derrida mira a mostrare come ogni sistema concettuale sia attraversato da differenze, slittamenti e instabilità che ne minano dall’interno la pretesa di autosufficienza.

La sua opera più celebre, De la grammatologie (Della grammatologia, 1967), insieme a La scrittura e la differenza (1967) e La voce e il fenomeno (1967), inaugura la stagione decostruttiva. In esse Derrida elabora il concetto di différance: il significato non è mai pienamente presente, ma differisce e si rinvia ad altro, in un gioco infinito di tracce. Ciò comporta la decostruzione dell’opposizione logocentrica tra parola e scrittura, spirito e materia, presenza e assenza, su cui si fonda gran parte della tradizione filosofica occidentale.

Dal punto di vista teologico e religioso, Derrida non propone un pensiero confessionale, ma avvia un dialogo intenso con la tradizione giudaico-cristiana. In opere come Donner la mort (Il dono della morte, 1990) e Foi et savoir (Fede e sapere, 1996), esplora i temi della responsabilità, del sacrificio, della promessa e della fede, mostrando come la religione custodisca un eccesso irriducibile rispetto a ogni concetto razionale. La sua “teologia negativa” è una riflessione filosofica sul sacro come “impossibile”, come apertura a ciò che eccede ogni sistema.

In ambito politico, Derrida riflette su giustizia, ospitalità e democrazia a venire (Politiques de l’amitié, 1994; Spectres de Marx, 1993). L’ospitalità, in particolare, diventa paradigma etico: l’altro non può mai essere ridotto a schema prestabilito, ma deve essere accolto nella sua irriducibile alterità.

Bibliografia primaria in italiano

J. Derrida, Della grammatologia, Milano: Jaca Book, 1969.
J. Derrida, La scrittura e la differenza, Torino: Einaudi, 1971.
J. Derrida, La voce e il fenomeno, Milano: Jaca Book, 1984.
J. Derrida, Spettri di Marx, Milano: Cortina, 1994.
J. Derrida, Il dono della morte, Milano: Jaca Book, 1996.
J. Derrida, Fede e sapere, Milano: Cortina, 2000.

Bibliografia critica in italiano

G. Vattimo, Introduzione a Derrida, Roma-Bari: Laterza, 1994.
R. Gasché, La decostruzione e la critica, Milano: Feltrinelli, 1998.
F. Vitale, Jacques Derrida: la scrittura, il segno, il politico, Milano: Mondadori Università, 2008.
M. Cacciari, Decostruzione e nichilismo, Milano: Adelphi, 2010.
A. Di Cesare, Utopia del comprendere. Derrida e l’ermeneutica, Milano: Guerini, 2014.